di Elisabetta Vitiello
Attualmente sono in commercio numerosi integratori alimentari definiti dalla Direttiva 2002/46/CE, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169.
Il loro scopo è correggere le carenze nutrizionali o mantenere un adeguato apporto di alcuni nutrienti, come vitamine e minerali, supportando il benessere dell’organismo.
Nonostante la pubblicità degli integratori alimentari non sia sottoposta ad alcuna autorizzazione dal Ministero della Salute, è importante attenersi al D. Lgs. 169/2004.
All’articolo 7 di questa direttiva è definito che l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità non devono attribuire agli integratori alimentari proprietà terapeutiche, capacità di prevenzione o cura delle malattie né fare riferimento a simili proprietà.
In particolare, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria è l’Organismo che tutela i consumatori fissando i parametri per una corretta comunicazione commerciale. Questo è garantito da un CODICE DI AUTODISCIPLINA a cui aderiscono i principali operatori del settore.
Tutto ciò è importante perché la diffusione di una buona comunicazione è interesse di tutti:
- delle aziende che richiedono il rispetto delle regole della concorrenza;
- dei consumatori che rifiutano messaggi ingannevoli o offensivi;
- dei mezzi di comunicazione i quali auspicano che i contenuti editoriali non vengano inquinati da messaggi non graditi al pubblico.
Pubblicità Censurate dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP)
L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha recentemente sanzionato le pubblicità di alcuni integratori alimentari, evidenziando le problematiche legate a messaggi ingannevoli e non conformi alle normative vigenti.
Tra i casi più rilevanti, le pubblicità di tre integratori con l’Ingiunzione n. 11/24 del 28/5/24 e l’Ingiunzione n. 17/24 del 19/6/24 sono state censurate per violazione delle regole sulla comunicazione commerciale.
- Nel caso del primo integratore, il Comitato di Controllo dello IAP ha ritenuto che il messaggio pubblicitario fosse ingannevole. Quest’ultimo, pubblicato su una rivista di benessere, sosteneva che il prodotto fosse particolarmente efficace nella riduzione degli accumuli adiposi su pancia e fianchi, descrivendo risultati specifici e mirati che non erano compatibili con la natura del prodotto stesso.
Secondo lo IAP, tali affermazioni potevano indurre in errore i consumatori riguardo alla reale efficacia dell’integratore, il cui ruolo dovrebbe essere solo di supporto nell’ambito di una dieta ipocalorica e di un adeguato programma di attività fisica.
- Per quanto riguarda gli altri due integratori, pubblicizzati su un quotidiano nazionale, lo IAP ha rilevato che i messaggi attribuivano ai prodotti proprietà terapeutiche non appropriate.
Le pubblicità indicavano che gli integratori potevano essere utilizzati per trattare condizioni mediche specifiche, come l’ipertrofia prostatica benigna e le infiammazioni croniche, attribuendo inoltre effetti terapeutici significativi all’ingrediente principale, il mango.
Il Comitato di Controllo ha dichiarato che tali affermazioni risultavano ingannevoli per i consumatori inducendoli a credere che i prodotti avessero proprietà simili a quelle di un farmaco, violando così le norme sulla corretta comunicazione degli integratori alimentari.
Evita Censure e Sanzioni con Biochem Consulting
Biochem Consulting, attiva da oltre 20 anni nel settore regolatorio per le aziende farmaceutiche, di Integratori Alimentari e Dispositivi Medici, offre supporto per la pubblicità degli integratori alimentari, garantendo che i messaggi pubblicitari siano conformi alle normative vigenti e rispettino le linee guida stabilite dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria.
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