Integratori Alimentari: cosa sta cambiando davvero?

di Michela Zannella

Il mercato degli integratori alimentari sta attraversando una fase di cambiamento importante. Produttori, rivenditori e professionisti del settore sanitario devono prestare particolare attenzione alle nuove regole che si stanno delineando a livello europeo.

Il motore di questi cambiamenti è l’articolo 8 della Direttiva europea 2002/46/CE, che dà alla Commissione Europea il potere di adottare misure precauzionali contro ingredienti considerati potenzialmente rischiosi. La novità è che queste misure possono essere prese anche prima che l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia completato le sue valutazioni definitive.

Il boom degli integratori e le nuove sfide

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera esplosione del mercato degli integratori. Vitamine, minerali, estratti vegetali e sostanze naturali sono diventati compagni quotidiani di milioni di persone che cercano di migliorare energia, digestione, qualità del sonno e benessere generale.

Dietro questo successo commerciale si nasconde un sistema di regolamentazione sempre più complesso. Durante l’incontro del 13 maggio 2025, la Commissione Europea e gli Stati Membri si sono confrontati su alcune sostanze presenti negli integratori alimentari. Una riunione tecnica con effetti molto concreti: alcuni ingredienti noti potrebbero essere vietati, altri restare in commercio ma sotto osservazione.

Come mai tutto questo? Cosa sta succedendo dietro le quinte? E soprattutto: cosa significa per chi usa, produce o vende integratori?

L’articolo 8: il “freno di emergenza” degli integratori

L’articolo 8 della Direttiva 2002/46/CE è una sorta di “paracadute normativo” che permette alla Commissione Europea di intervenire rapidamente se un ingrediente sembra potenzialmente pericoloso per la salute pubblica.

Se c’è un dubbio sulla sicurezza di una sostanza, la Commissione può proporre delle misure preventive, come:

    • Vietare completamente quella sostanza (Parte A dell’Allegato III),
    • Permetterla con forti restrizioni (Parte B),
    • Lasciarla sul mercato ma sotto sorveglianza (Parte C).

Questo sistema serve per proteggere i consumatori, ma anche per dare tempo alla scienza di fornire dati più solidi. In altre parole, se c’è il sospetto che qualcosa faccia male, meglio fermarsi, studiare e poi decidere.

 

Gli ingredienti per gli integratori alimentari sotto esame

Durante la riunione del 13 maggio si è parlato di cinque sostanze molto utilizzate negli integratori:

🧪 Acido Alfa Lipoico (ALA): osservato speciale

L’Acido Alfa Lipoico è una sostanza naturale prodotta dal nostro corpo, famosa per le sue proprietà antiossidanti e per il suo ruolo nella funzione nervosa. È spesso consigliato in caso di stanchezza, diabete, dolori neuropatici.

📌 Cosa vuole fare la Commissione Europea?
Non vietarlo, ma inserirlo nella Parte C, ovvero sotto sorveglianza rafforzata. Significa che potrà ancora essere venduto, ma serviranno più dati scientifici sulla sua sicurezza, soprattutto per alcune categorie di persone (come i diabetici o chi assume determinati farmaci).

🛑 Monacoline da riso rosso fermentato: Le monacoline sono molecole che derivano da un processo naturale di fermentazione del riso con un fungo (Monascus purpureus). La più famosa è la Monacolina K, simile nella struttura alle statine usate contro il colesterolo.

📌 Qual è il problema?
Proprio perché agisce come una statina, può avere effetti collaterali simili, come dolori muscolari o problemi epatici. L’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha espresso dubbi sulla sicurezza, e ora la Commissione propone di vietarne completamente l’uso negli integratori (Parte A).

💡 Conseguenze?
Un colpo duro per moltissimi prodotti in commercio per il controllo del colesterolo.

🌿 Derivati degli Idrossiantraceni (HADs): Composti presenti in piante lassative come senna e rabarbaro. Sotto accusa per potenziali effetti genotossici. Decisione definitiva attesa per fine 2025.

📌 Perché sono sotto accusa?
Studi recenti hanno ipotizzato potenziali effetti genotossici, cioè la capacità di danneggiare il DNA. Anche se non ci sono certezze, l’UE vuole capire meglio.

📅 Prossima tappa:
Una decisione definitiva dovrebbe arrivare a fine 2025. Nel frattempo, i prodotti con HADs restano in una sorta di limbo.

🧉 Catechine del tè verde: il tè verde è considerato un toccasana per tanti aspetti: aiuta a combattere i radicali liberi, stimola il metabolismo, favorisce la concentrazione. Il merito è in buona parte delle catechine, e in particolare dell’EGCG (Epigallocatechina gallato).

📌 Il problema?
A dosi molto elevate, alcuni studi hanno registrato effetti tossici sul fegato.

La Commissione sta quindi valutando di vietarne l’uso negli integratori, mantenendo però il tè come bevanda tradizionale (dove le dosi sono molto più basse).

🍋 Garcinia Cambogia: la Francia accelera

Questa pianta tropicale è famosa per il suo utilizzo nei prodotti dimagranti, grazie all’acido idrossicitrico (HCA), che agirebbe sull’appetito e sul metabolismo dei grassi.

📌 Cosa è successo?
L’ANSES, agenzia francese per la sicurezza alimentare, ha segnalato eventi avversi legati al suo utilizzo. La Francia ha deciso di intervenire a livello nazionale, adottando misure restrittive, in attesa di una decisione europea più ampia.

Le ricadute sulle aziende

Per le aziende che operano nel mondo degli integratori alimentari, le nuove indicazioni emerse dalla riunione europea rappresentano molto più di una semplice novità normativa: sono un vero e proprio punto di svolta strategico.

Molti produttori hanno basato le proprie formulazioni su ingredienti ora sotto osservazione o potenzialmente vietati. Di fronte a una possibile riclassificazione, ogni azienda è chiamata a prendere decisioni rapide e consapevoli.

Molti produttori devono ora:

  1. Rivedere le formulazioni: Sostituire ingredienti controversi con alternative sicure
  2. Aggiornare etichettatura e comunicazione: Modificare materiali informativi e pubblicitari
  3. Controllare fornitori: Rivalutare la catena di approvvigionamento
  4. Adattare la strategia commerciale: Ripensare l’offerta puntando su ingredienti sicuri e innovazioni tecnologiche

E per i consumatori?

Chi acquista integratori noterà nei prossimi mesi cambiamenti nell’offerta. Alcuni prodotti spariranno dagli scaffali o saranno riformulati. Nel frattempo è probabile che alcuni Stati anticipino l’Europa con misure unilaterali e che le aziende modifichino preventivamente i cataloghi.

Nuove sfide, nuove opportunità

Ogni cambiamento normativo porta opportunità di crescita. Le aziende più reattive possono emergere puntando su formulazioni innovative, ingredienti sicuri e certificati, trasparenza e affidabilità. Chi saprà affrontare questa fase con lucidità potrà rafforzare il proprio posizionamento e consolidare la fiducia del mercato.

Conclusione: un mercato più maturo

Le decisioni europee cambieranno profondamente il modo in cui si sviluppano, si vendono e si comunicano gli integratori alimentari. È un passaggio verso un mercato più regolamentato, trasparente e attento alla salute pubblica.

Per chi produce, distribuisce o formula integratori, è il momento di adattarsi, evolversi e investire nella qualità. Con il giusto supporto, anche il cambiamento più difficile può diventare un’occasione per migliorare.

Hai bisogno di supporto per gli integratori alimentari?

In un panorama così complesso, è fondamentale non affrontare il cambiamento da soli. La normativa europea sugli integratori richiede competenze scientifiche, legali, regolatorie e commerciali.

Per questo motivo, se sei un’azienda operante nel settore e hai bisogno di indicazioni o supporto, rivolgiti a Biochem Consulting!

Con 25 anni di esperienza al fianco di realtà italiane ed estere, Biochem è il partner ideale per affrontare con sicurezza il complesso panorama normativo nazionale e internazionale.

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