Dispositivi Medici: il benessere degli animali al primo posto

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Metodi alternativi per porre il benessere degli animali al primo posto

di Anthea Palo

La salvaguardia del benessere degli animali è sempre stato un tema ampiamente discusso, ma solo negli ultimi anni sta prendendo sempre più importanza. Infatti lo scorso 16 settembre a Strasburgo, gli Eurodeputati, con 667 voti a favore e 4 contro, hanno chiesto il ricorso a metodi e tecnologie alternative ai test sugli animali nel campo della ricerca e finanziamenti necessari allo sviluppo di questi.

Già la Direttiva 2010/63/EU del Parlamento Europeo e del Consiglio “sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici” aveva richiesto ai ricercatori di implementare metodi alternativi nell’iter di R&D nell’ambito dello sviluppo, della produzione o delle prove di qualità, di efficacia e di innocuità dei farmaci, dei prodotti alimentari, dei mangimi e di altre sostanze o prodotti tra cui i dispositivi medici.

Infatti secondo l’articolo 47:

“La Commissione e gli Stati membri contribuiscono allo sviluppo e alla convalida di approcci alternativi idonei a fornire lo stesso livello, o un livello più alto d’informazione di quello ottenuto nelle procedure che usano animali, ma che non prevedano l’uso di animali o utilizzino un minor numero di animali o che comportino procedure meno dolorose, e prendono tutte le misure che ritengono opportune per incoraggiare la ricerca in questo settore.”

Con il termine “metodi alternativi” si intendono tutte le procedure che rispettano il principio delle “3R”. Il principio, introdotto nel 1959 dagli accademici britannici Russel e Burch, ha il fine ultimo di sostenere una sperimentazione più attenta alla protezione degli animali da laboratorio.

Esso si basa su tre fondamentali concetti metodologici “3R”:

  • Replacement: completa sostituzione degli animali con metodi alternativi come scopo finale.
  • Reduction: riduzione del numero di animali utilizzati, tale comunque da ottenere una quantità di dati statisticamente significativa.
  • Refinement: raffinamento delle condizioni sperimentali per ridurre al massimo la sofferenza provocata all’animale.

A tal proposito l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha lanciato l’Innovation Task Force (Itf), un supporto alle aziende con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo e implementazione delle Metodologie di Nuovo Approccio (NAM) attraverso l’effettuazione di early dialogue tra regolatori e aziende.

Anche il mondo dei dispositivi medici è sempre più incline a una riduzione del numero e dell’esposizione degli animali a test ai fini della valutazione biologica. Infatti, la norma ISO 10993 (già descritta nel precedente articolo), consiglia l’utilizzo di approcci e test in vitro. In particolare la parte 2 della norma, specifica i requisiti minimi da soddisfare per garantire e dimostrare che sono state adottate misure adeguate al benessere degli animali utilizzati nella sperimentazione animale per valutare la biocompatibilità dei materiali utilizzati. Inoltre, fornisce raccomandazioni per ridurre in futuro il numero complessivo di animali utilizzati, per il perfezionamento dei metodi di prova per ridurre o eliminare il dolore o l’angoscia negli animali e la sostituzione di test sugli animali da parte di altri mezzi scientificamente validi.

In tale contesto, Biochem Consulting può supportare i fabbricanti di dispositivi medici, cosmetici e integratori alimentari nella creazione del protocollo opportuno e nell’effettuazione di test in vitro per valutare efficacia, tollerabilità e biocompatibilità dei prodotti, tramite contatti con laboratori accreditati e dipartimenti universitari.

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Tel. 081.1890.2885

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