Ossido di Zinco nei Cosmetici: Proprietà, Benefici e Sicurezza

di Claudia Addesso

Lo zinco, sia nella sua forma elementare che in quella salificata, è usato come ausilio terapeutico da secoli. Preparazioni topiche come ossido di zinco, solfato di zinco o zinco piritione sono state tradizionalmente utilizzate come agenti fotoprotettivi, lenitivi o come ingredienti attivi di shampoo antiforfora.

L’ossido di zinco (INCI: Zinc Oxide) si presenta come una polvere bianca dalla granulometria fine, insolubile in acqua, ma solubile in acidi o basi. Il suo utilizzo si è espanso negli anni per il trattamento di una serie di condizioni dermatologiche, tra cui infezioni (leishmaniosi, verruche), dermatosi infiammatorie (acne vulgaris, rosacea) disturbi pigmentari (melasma) e neoplasie (carcinoma a cellule basali).

L’ossido di zinco viene usato in cosmesi soprattutto per le sue proprietà anti irritative, dovute alla sua capacità di formare sulla cute una barriera protettiva volta a impedire le irritazioni. L’ossido di zinco viene anche utilizzato come filtro solare, in quanto è capace di riflettere e disperdere le radiazioni solari, proteggendo la cute dai loro effetti nocivi. Ha uno spettro d’azione ampio, ma con superiorità di efficacia sulle radiazioni UVA a maggiore lunghezza d’onda (340-380nm), rispetto al biossido di titanio che invece è più efficace contro i raggi UVB.

La sua capacità di riflettere la luce giustifica la brillantezza del suo colore, grazie alla quale è impiegato anche come colorante per prodotti cosmetici. La pasta all’ossido di zinco viene, inoltre, utilizzata per il trattamento della dermatite da pannolino da molto tempo, risultando un agente lenitivo e antiprurito efficace. Per la sua forte azione antiossidante e antibatterica, è stato utilizzato anche nel trattamento della dermatite atopica, una dermatosi eczematosa infiammatoria cronica, caratterizzata da compromissione della funzione di barriera cutanea, aumento dello stress cellulare ossidativo e colonizzazione batterica.

A elevate concentrazioni, l’ossido di zinco ha lo svantaggio di lasciare un antiestetico strato bianco quando applicato sulla pelle ma rimane comunque molto più “trasparente” rispetto al biossido di titanio. Nei prodotti solari, per ridurre tale fenomeno si può utilizzare ossido di zinco di granulometria molto fine (nanoparticelle), il quale però deve essere rivestito per evitare reazioni fotocatalitiche che generano radicali liberi dannosi per la pelle.

La Food and Drug Administration (FDA) ha riconosciuto l’ossido di zinco sicuro (GRAS) come nutriente ed approvato come additivo alimentare indiretto, per il suo utilizzo come colorante di alcuni polimeri a contatto con il cibo. L’ossido di zinco è inoltre stato approvato per l’uso in prodotti cosmetici colorati, compresi quelli applicati alle labbra e alla zona degli occhi e come colorante per i farmaci. La FDA ha condotto ampie revisioni della sicurezza dell’ossido di zinco per l’uso come additivo di colore in farmaci e cosmetici e come ingrediente attivo per la protezione solare e la protezione della pelle. Nel settembre del 2014, il Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (SCCS) dell’UE ha concluso che l’uso dell’ossido di zinco è sicuro se usato come colorante, nella sua forma non rivestita, non nano, nei cosmetici per applicazione dermica, ma limitato a quelle applicazioni che non portano al contatto con i polmoni dell’utente finale. L’ossido di zinco è anche consentito come filtro UV nell’UE. Il CSSC ha esaminato a fondo la sicurezza dell’ossido di zinco di dimensioni nano utilizzato nelle creme solari e ha concluso che a concentrazioni fino al 25% utilizzato sulla pelle, non presenta un rischio di effetti avversi. Infatti nel 2016, la Commissione Europea ha pubblicato un nuovo regolamento che ha modificato l’allegato VI del Regolamento UE sui cosmetici per includere una nuova voce per l’ossido di zinco in forma di nanoparticelle come filtro UV, consentito nei prodotti cosmetici pronti all’uso. In conclusione, la nuova voce dell’allegato VI, ha autorizzato l’uso dell’ossido di zinco nella forma nano come ingrediente approvato, con la concentrazione massima consentita del 25%, sia usato singolarmente che in combinazione.

 

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