MELOGRANO ED INTEGRATORI: SUPER MOLECOLE BENEFICHE PER LA SALUTE

MELOGRANO ED INTEGRATORI: SUPER MOLECOLE BENEFICHE PER LA SALUTE

di Claudia Addesso

Antinfiammatorio, antiossidante, antimicrobico, il frutto del melograno (la melagrana) è da sempre apprezzato per i suoi potenziali effetti terapeutici e di bellezza. La novità è che adesso, passando lungo il sentiero della ricerca, si sta tentando di utilizzare al massimo non solo i frutti, ma anche gli scarti della coltivazione e della lavorazione, sia della pianta che del frutto del melograno.

L’obiettivo è, infatti, quello di estrarre molecole benefiche per produrre integratori e alimenti nutraceutici da foglie, radici e residui di lavorazione di questa pianta, seguendo una lunga tradizione di studi sulle proprietà bioattive e sulle potenzialità nutraceutiche di matrici vegetali, come ad esempio la nocciola, lo zafferano, il pomodoro, lo zenzero selvatico, ma anche di scarto come le pale del fico d’India e quelle provenienti dai fiori della Melissa officinalis. Il melograno appartiene alla Famiglia delle Punicaceae e il suo nome botanico è Punica granatum. Si tratta di una pianta longeva particolarmente resistente alla siccità, tanto da poter crescere spontaneamente in territori aridi e semiaridi, come i Paesi Arabi e del Mediterraneo.

Il melograno costituisce una preziosa riserva di elementi fitoterapici, che si possono ricavare appunto da corteccia, radici, semi, succo e scorza. Dalla corteccia e dalle radici è possibile estrarre una serie di elementi definiti alcaolidi, noti in medicina tradizionale per l’attività antiparassitaria. La medicina moderna ha invece attribuito a questi composti proprietà biologiche più nobili, legate per lo più alla capacità di riprogrammare l’espressione genica e controllare l’attività cellulare. Dal succo e dalla scorza del melograno è possibile invece estrarre gran parte dei principi attivi che hanno reso celebre questa pianta. Le grandi potenzialità biologiche del melograno sono infatti attribuite alla presenza di polifenoli, in particolare tanniniantociani e flavonoidi. Tra questi, quelli dotati di maggiori potenzialità salutistiche sono l’acido gallico che possiede proprietà biologiche benefiche per la salute, tra cui proprietà antiossidanti, antitumorali, antinfiammatorie e antimicrobiche (Kang Yang et al., pubmed, 2020) e gli antociani, sostanze antiossidanti responsabili anche del colore rosso caratteristico del frutto. In uno studio (Mastrogiovanni et al., pubmed, 2020)  è stato possibile dimostrare che l’estratto fenolico della buccia di melograno, ricco in punicalagine, è efficace nella riduzione dello stress infiammatorio. L’azione antinfiammatoria dell’estratto si è esplicata tramite una riduzione dell’espressione delle citochine pro-infiammatorie, che sono i mediatori molecolari che innescano e sostengono il processo. Allo stesso tempo è anche stata rilevata una chiara attività di mitigazione dello stress ossidativo, grazie alla valutazione delle specie reattive all’ossigeno a seguito di induzione con acqua ossigenata o endotossina. Le principali componenti di scarto della produzione del succo di melograno, buccia e semi, rappresentano dunque un’importante fonte di sostanze bioattive, tra cui acidi idrossicinnamici, acidi idrossibenzoici, flavonoidi e tannini idrolizzabili, le cui proprietà benefiche (antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali), renderebbero promettente il loro utilizzo come estratti di tali prodotti di scarto, per produrre integratori e alimenti nutraceutici.

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