Le donne nel mondo dell’Healthcare

di Anthea Palo

 

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale della società.” – Rita Levi Montalcini

In un mondo così dinamico, che evolve, cresce e migliora ogni giorno in campi come il tecnologico, politico, scientifico, l’eguaglianza di genere e l’equiparazione dei trattamenti tra uomo e donna nel mondo del lavoro e non solo, purtroppo, è ancora un obiettivo non del tutto raggiunto.

Citando l’icona femminile nella scienza per eccellenza, le donne hanno sempre dovuto lottare per potersi affermare nella vita e sul piano lavorativo, ma è proprio il maggiore impegno a portare ad altrettanti successi: basti pensare alla scienziata Marie Curie, la prima donna a vincere due Premi Nobel (per la fisica 1903 e per la chimica nel 1911), risultato conseguito soltanto da altre tre persone.

La storia e soprattutto la scienza sono ricche di figure femminili intraprendenti e determinate, dei veri e propri modelli in grado di motivare le giovani donne a cimentarsi nella carriera scientifica. Ed è proprio per questo che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015 ha istituito la Giornata internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza che si celebra ogni 11 febbraio in tutto il mondo. Con l’obiettivo di eliminare stereotipi e pregiudizi, e promuovere la partecipazione delle donne e delle ragazze nei settori tecnico-scientifici e raggiungere la piena parità di genere nella carriera scientifica.

Dati rassicuranti arrivano da Farmaindustria (Indicatori Farmaceutici Luglio 2020) che segnala come l’industria farmaceutica sia uno dei settori in cui la parità di genere è una realtà. Le donne rappresentano il 43% degli addetti (29% negli altri settori), con ruoli importanti, come mostra la leadership delle imprese del farmaco per la quota di donne dirigenti e quadri, pari a quella che hanno sul totale dell’occupazione. Nella Ricerca, inoltre, le donne rappresentano il 52% degli addetti. Dati ancora più incoraggianti arrivano dal settore dei Dispositivi Medici: sono il 46% le donne occupate in Italia e quindi un 3% in più rispetto al mondo farmaceutico, nonostante solo il 21% di donne riveste ruoli apicali, tra i manager under 35 si fanno strada le donne con una tendenza del 5,7% rispetto al 2,8% maschile (fonte: Confindustria Dispositivi Medici).

Le motivazioni alla base della prevalenza femminile nell’healthcare sono forse da ricercarsi nell’indole curiosa e nell’attenzione ai dettagli proprie delle donne oltre alla innata capacità di confrontarsi continuamente con tutti e di imparare dagli errori.  Proprio perché storicamente relegate a ruoli di secondo piano, le donne tendono a impegnarsi di più per dimostrare il loro valore. In aggiunta, non è di certo da dimenticare come la creatività e il pensare out of the box sono caratteristiche dell’universo femminile e rappresentano strumenti fondamentali in campo scientifico.

In questo contesto non fa eccezione Biochem Consulting. Con uno staff prevalentemente rosa, vengono affrontate con successo anche le sfide regolatorie più ardue. La sinergia tra le diverse sfere di competenza, il reale spirito di squadra e la mentalità orientata sempre e comunque al problem solving fanno si che in Biochem vale più che mai la disequazione: 1 + 1 > 2.

 

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