INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONVERSAZIONALE – Applicazioni nel settore Life Science

di Claudia Addesso

Con il termine intelligenza artificiale conversazionale, ci si riferisce a quelle tecnologie come chatbot e simili, con cui gli utenti possono interagire in modo naturale e personalizzato. Le chatbot sono una realtà già da molti anni. Nella loro versione primitiva, sono quei riquadri che compaiono sulle pagine di molti siti web, offrendosi di rispondere alle domande e risolvere i dubbi più frequenti dei visitatori (quelle note come “FAQ”).

Il termine chatbot fa riferimento a software che utilizzano modelli di apprendimento automatico e sofisticati algoritmi per l’elaborazione di un linguaggio di conversazione naturale. Alcuni di questi modelli sono indicati con il termine Large Language Model (LLM) e analizzano enormi quantità di dati nella forma di testo, deducendo al loro interno le relazioni statistiche tra una parola e l’altra. Ciò che imparano viene poi utilizzato per produrre risposte ai quesiti posti dagli utilizzatori, mettendo insieme parole che alla fine compongono un testo, sfruttando le logiche delle stesse correlazioni che hanno imparato. Non si tratta, dunque, di un semplice copia-e-incolla di testi presenti in rete, ma di vere e proprie rielaborazioni delle informazioni.

ChatGPT è un esempio di sistemi di simulazione delle conversazioni, basati sull’intelligenza artificiale.

Sistemi in rapida evoluzione

I sistemi chatbot di ultima generazione, non sono solo in grado di elaborare testi lunghi e complessi in risposta agli input che gli vengono forniti, ma in alcuni casi sono già integrati all’interno dei motori di ricerca, di cui amplificano il campo di applicazione. Alcune funzioni dello stesso ChatGPT, sono state integrate in Bing AI, il motore di ricerca di Microsoft, e sono accessibili dal menù “Chat” del browser Edge. Ciò rende possibile porre domande reali e articolate al motore di ricerca, ottenendo come risposta un vero e proprio testo, che contiene anche i link che il sistema giudica rilevanti. Oggi sono, inoltre, disponibili sistemi chatbot che vanno oltre il rispondere alle semplici domande prevedibili. Questi modelli evoluti si basano su tecniche di apprendimento automatico, ottimizzato mediante supervisione umana. Grazie, infatti, al feedback umano, vengono eliminate le risposte errate fornite nella fase di allenamento e vengono premiate le risposte corrette. Non da ultimo, i sistemi di intelligenza artificiale conversazionale parlano molte lingue e possono essere utilizzati anche come traduttori, per ottenere in modo automatico testi in una lingua diversa.

Possibili applicazioni nel settore Life Science

Gli esempi applicativi delle intelligenze artificiali conversazionali possono essere infiniti.  Nel settore Life Science, sistemi di questo tipo potrebbero essere utilizzati per la creazione di contenuti più o meno estesi, come ad esempio una tesi, per la produzione di testi su un determinato argomento scientifico oppure per applicazioni più avveniristiche. Con questi sistemi, infatti, si potrebbero analizzare dati strutturali di molecole per la ricerca di nuovi composti chimici da sintetizzare ed utilizzare per una determinata terapia. Oppure, questi sistemi potrebbero essere utili per effettuare analisi di dati clinici. Gli studi clinici producono una grossa quantità di dati articolati, spesso di difficile analisi; questi sistemi potrebbero velocizzare la loro lettura e organizzazione, così da poter trarre il maggior numero di informazioni conclusive, che ad oggi necessitano di una lunga elaborazione umana. Inoltre, nel settore brevettuale, le intelligenze artificiali conversazionali potrebbero essere utilizzate per condurre ricerche di anteriorità su un determinato argomento d’interesse.

In conclusione, considerando la rapidissima evoluzione dei sistemi software basati sull’intelligenza artificiale e le loro innumerevoli possibili applicazioni nel settore Life Science, anche come DM, è necessario che ci sia da parte di fabbricanti e produttori di questi sistemi, una chiara consapevolezza riguardo le sfide che devono essere affrontate a livello normativo.

Fonte: NotiziarioChimicoFarmaceutico

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