In arrivo i nuovi vaccini anti-COVID-19
di Anthea Palo
Dagli ultimi dati sui contagi purtroppo possiamo constatare che la via per la debellazione del SARS-CoV-2 è ancora lunga. Finora la Commissione Europea ha rilasciato quattro autorizzazioni all’immissione in commercio condizionata per i vaccini messi a punto da BioNTech e Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Janssen Pharmaceutica NV, in seguito alla valutazione positiva della loro sicurezza ed efficacia da parte dell’EMA. Attualmente altri vaccini si trovano in fasi diverse di valutazione da parte dell’Agenzia e altri ancora sono in via di sperimentazione.
L’AIFA lo scorso 2 dicembre ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha avviato la rolling review del vaccino VLA2001, un vaccino anti-COVID-19 sviluppato da Valneva.
Si prevede che VLA2001 predisponga l’organismo a difendersi contro l’infezione da SARS-CoV-2- In questo caso, il vaccino contiene il virus inattivato (ucciso) e non può provocare la malattia. VLA2001 contiene anche due “adiuvanti”, sostanze che contribuiscono a rafforzare la risposta immunitaria al vaccino. Una volta iniettato il vaccino, il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà il virus inattivato come estraneo e risponderà producendo anticorpi. Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a difendere l’organismo.
Altri candidati promettenti sono i vaccini “proteici” ossia quelli prodotti dalle case farmaceutiche Sanofi-GSK e Novavax. A differenza dei vaccini basati su tecnologia a mRNA, tali vaccini sfruttano la presenza di proteine ricombinanti virali e adiuvanti in grado di stimolare la risposta immunitaria.
Lo scorso 17 novembre l’EMA ha iniziato la valutazione dell’application per l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata del vaccino prodotto da Novavax, Nuvaxovid (anche noto come NVX-CoV2373). Esso è un vaccino a base proteica contenente minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina spike (S) presente sulla superficie del coronavirus SARS-CoV-2. Una volta iniettato il vaccino, il sistema immunitario della persona vaccinata riconoscerà le particelle proteiche come estranee e risponderà producendo le proprie difese naturali. (fonti: siti ufficiali di AIFA ed EMA)
I risultati dei clinical trials di fase III, effettuati su quasi 30.000 volontari fra Stati Uniti e Messico, dimostrano che il vaccino di Novavax è in grado di offrire una protezione maggiore del 90% contro i sintomi del COVID-19. Mentre il vaccino Sanofi-GSK è attualmente oggetto di sperimentazione di fase III che coinvolge migliaia di partecipanti in Africa, Asia e America Latina.
In aggiunta, l’azienda Novavax ha comunicato di aver iniziato un trial clinico di Fase I/Fase II relativo a un vaccino che presenti in un’unica formulazione Nuvaxovid e il vaccino contro l’influenza stagionale NanoFlu™ (anche quest’ultimo costituito da proteina ricombinante e adiuvante a base di saponina). Lo studio si svolgerà in Australia e risultati sono previsti per la prima metà del 2022.
Purtroppo a causa di diversi fattori, tra cui la carenza di vaccini nei paesi sottosviluppati, stanno comparendo sempre più nuove varianti. Nonostante la conferma dell’efficacia dei vaccini attualmente autorizzati nella protezione individuale dalle varianti note, risulta ugualmente di fondamentale importanza proseguire con il percorso di vaccinazione, al fine di raggiungere nel minor tempo possibile l’immunità di gregge.
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